PUÒ L’INDUSTRIA DARSI DEI FINI? SI TROVANO QUESTI SEMPLICEMENTE NELL’INDICE DEI PROFITTI? NON VI È AL DI LÀ DEL RITMO APPARENTE QUALCOSA DI PIÙ AFFASCINANTE, UNA DESTINAZIONE, UNA VOCAZIONE ANCHE NELLA VITA DI UNA FABBRICA? – A. Olivetti
Ne sentivamo il bisogno da molto tempo, poi ci siamo trovati ad affrontare una situazione straordinaria, la pandemia, che di fatto è stata una sfida per tutte le realtà. Abbiamo deciso che il momento era arrivato, che era quello giusto e ci siamo attivati.
Perché dedicare il tempo a trovare il Purpose, proprio quando sarebbe necessario correre ogni giorno per cogliere al volo le poche occasioni offerte da un mercato in crisi?
Citando Simon Sinek, scrittore e speaker motivazionale, “alcune aziende sono più innovative di altre, e il motivo è da rintracciare nella capacità di agire partendo da un ideale profondo, un “Why” che sta sempre alla base di ciò che fanno”.
Trovare il Perché, quindi, ci consente di investire bene le nostre energie in un percorso che renda visibile, a noi per primi, ideali e valori che ci caratterizzano concretamente, facendoci sentire motivati e realizzati.
Semplicemente: vogliamo vederci chiaro e mettere a fuoco un concetto condiviso, uno scopo che ci aiuti a prendere la via giusta e a fare le giuste scelte.
Il Purpose è come una bussola che consente di orientare il processo decisionale, allineare l’organizzazione del lavoro e le nostre competenze. È la nostra garanzia di autenticità e il leitmotiv di ogni singolo passo.
Questo approfondimento è il racconto di come abbiamo intrapreso il nostro cammino focalizzandoci su un progetto di evoluzione.
DA DOVE INIZIARE?
Per trovare un Purpose che caratterizzasse fortemente Interlogica è subito nata la necessità di coinvolgere tutta l’azienda. Lo scopo, legato al Passato, è profondamente intrecciato con tutte le persone che compongono l’organizzazione.
Come spesso succede quando in Interlogica iniziamo a lavorare su un determinato argomento, partiamo dal connettere profondamente le idee, i pensieri e le proposte delle persone che hanno in carico l’attività. Un esercizio essenziale che ci permette di andare a fondo raccogliendo punti di vista a volte molto diversi, che, riuniti, sono in grado di generare scintille.
Da bravi agilisti, inoltre, cerchiamo sempre di affrontare i problemi un passo alla volta, organizzando il lavoro in sprint e aiutandoci con alcuni strumenti che ci permettano di operare anche in situazioni al limite, come quella in cui ci siamo trovati per forza di cose: completamente remotati.
Il viaggio è iniziato con un bagaglio pieno di aspettative e una profonda riflessione sull’identità aziendale, su ciò che realmente rappresentiamo, andando a scavare nel nostro passato per identificare il DNA nei suoi minimi termini.
Come impostare questo processo in maniera che sia realmente rappresentativo del corpo aziendale nel suo insieme? Come inserire la riflessione, l’esplorazione, la discussione e l’azione nel cuore dell’organizzazione?
ROAD TO PURPOSE
Per approcciare questo che all’inizio ci è sembrato un rebus piuttosto complicato da risolvere ci siamo ispirati alla teoria del “Golden Circle”, sviluppata da Sinek, che si basa su un concetto piuttosto semplice: le persone non comprano ciò che fai, ma perché lo fai. “Perché” non è solo una parola, ma è un concetto potente, trovarlo è una sfida che può fare davvero la differenza. Quando si prende coscienza dello Scopo, si acquisisce la consapevolezza che dalla sua condivisione derivano il prosperare dell’organizzazione, la felicità delle singole persone e la percezione dei clienti con i quali si entra in contatto.
Questo “Cerchio d’oro” della comunicazione è formato da tre cerchi concentrici:
Why – Il nucleo è il perché, che indica lo scopo dell’azienda, il motivo per cui essa esiste, quello in cui crede, la missione che si è data.
How – Al centro del cerchio: appurato perché un’azienda fa qualcosa, vogliamo sapere come lo fa e cosa la rende diversa dai suoi competitor.
What – l’ultimo cerchio, semplicemente, i prodotti o i servizi offerti.
Questo schema “Perché – Cosa – Come” del Golden Circle permette di ottenere un impatto maggiore nei nostri interlocutori perché asseconda il meccanismo di funzionamento del nostro cervello.
La neocorteccia è l’area più esterna del cervello dove si sviluppano i pensieri razionali e analitici ed è sede del linguaggio. Questa è la parte che può essere associata al Cosa.
Le altre due aree, associate al Come e al Perché, corrispondono al sistema limbico, sede delle emozioni e dell’istinto. Queste aree sono quelle che utilizziamo di più per le nostre decisioni d’acquisto.
Secondo questo meccanismo, quando comunichiamo partendo dal descrivere il Cosa, diamo la possibilità al nostro interlocutore di interpretare liberamente il messaggio, rischiando che la sua interpretazione si allontani da ciò che vogliamo veicolare.
Partendo invece dal Perché, colpiamo direttamente la parte emotiva del cervello, quella responsabile delle decisioni e del comportamento.
La strada imboccata, la nostra Road to Purpose, si è aperta quindi lungo la direttrice di più workshop che ci permettessero di catturare e raccogliere gli episodi più importanti e significativi vissuti in Interlogica, andando ad annotare i temi e i significati con un atteggiamento costruttivo e di condivisione.
Passo numero uno: organizzare una lunga intervista “interattiva” con due delle persone chiave dell’azienda in maniera individuale. Il nostro CEO, Alessandro Fossato, e il nostro COO, Fabio Panizzutti, hanno per primi imboccato la via.
Annotati fatti e avvenimenti di lunghe narrazioni; e dai significati delle storie raccontate, abbiamo evidenziato e raggruppato temi e significati ricorrenti.
All’interno di questi ragruppamenti, abbiamo con loro individuato un Contributo e un Impatto – il contributo è ciò che l’azienda porta alla comunità, l’impatto è ciò che il contributo permette di fare o di essere, l’effetto positivo sulla comunità.
Due incontri intensi che hanno reso possibile far affiorare mano a mano una sintesi precisa per ciascuno. E il loro personale Purpose è, in conclusione, “apparso” davanti ai loro occhi.
Con in valigia queste due dichiarazioni, la nuova sfida è stata capire come procedere per coinvolgere il resto dell’azienda, e, vista l’efficacia del tipo di lavoro fatto individualmente, abbiamo pensato di estendere lo stesso processo ad un gruppo ampio di persone: chiunque avesse voglia in azienda di dare il suo personale apporto.
Così è nata la “Call 4 Purpose” ed ha preso forma un workshop che ha coinvolto molti di noi, dai più “storici” alle nuove leve.
E si è cominciato a scavare a fondo nel passato di Interlogica, negli eventi, nei valori e nella cultura, in soldoni, nelle nostre esperienze e nei nostri ricordi.
IL NOSTRO MANIFESTO
Riuniti in una Big Conference su Zoom, con una bacheca digitale condivisa, e armati di post-it, anch’essi virtuali, il nostro cammino di gruppo è cominciato. L’impressione da subito è stata di trovarsi di fronte a qualcosa di importante da far emergere e ci siamo lasciati coinvolgere totalmente, divertendoci e rimanendo focalizzati lungo tutta la durata dell’incontro.
“Trovare il Perché è un processo di scoperta, non di invenzione” e come già successo, passo passo, le emozioni, le esperienze e le storie si sono materializzati in parole e valori; le molte voci si sono fatte una sola fino a giungere assieme ad una sintesi di cui andiamo molto fieri:
UN VIAGGIO CHE CONTINUA
Ora abbiamo una stella polare che è la nostra garanzia di autenticità, è condivisa, ci descrive e accompagna le nostre azioni e crea valore per le persone.
Connettere lo Scopo con il cuore di Interlogica ha significato rivalutare il nostro centro: la strategia, ciò che ci spinge ad andare avanti e l’organizzazione stessa. È un lavoro bellissimo, intrigante e coinvolgente e che ha richiesto un profondo impegno da parte di tutti.
Adesso inizia il tempo del confronto, con domande di non facile risposta. Quali pilastri della nostra strategia sono più e meno congruenti con il nostro Perché? Come si possono confrontare i nostri servizi basati sul Purpose, con quelli basati sulla redditività?
Questi e molti altri interrogativi ci possono aiutare a decodificare se stiamo agendo con la necessaria autenticità e audacia.
La Road to Purpose, però, è solo una tappa del viaggio evolutivo che abbiamo intrapreso e che ci aiuterà a capire e capirci con più attenzione, ci porterà verso nuove sfide e grandi soddisfazioni.
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