Quello di città intelligente è un concetto che fa riferimento ad un’area urbana in cui è possibile ottimizzare infrastrutture e servizi ai cittadini, efficientandoli. Tecnologia e innovazione sono i motori di crescita di una smart city, tecnologicamente avanzata, ma anche sostenibile a livello ambientale, economico e sociale. Il progetto NZC-Net Zero Carbon Pilot Cities della Commissione Europea offre un programma di finanziamenti particolare, che esce dalle usuali logiche di Horizon. È infatti concepito per aiutare le città a superare le attuali barriere strutturali, istituzionali e culturali con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Il bando si concentra su 120 Città Pilota eleggibili – 100 EU e 20 non EU – il cui programma deve rispondere a una serie di richieste, sistemi diversificati e porre particolare attenzione alle emissioni energetiche e decarbonizzazione – al fine di ottenere, come da titolo, una città a zero emissioni. Interlogica – azienda tech che lavora con tecnologie di frontiera come IA, IoT e Big Data – partecipa al bando con la città albanese di Elbasan, quella di Verona e in cordata con Association AL-green, attiva nella pianificazione urbana, gestione rifiuti, energia e mobilità. Tra i principali attori del team di progetto Roberta Talarico per AL-green, Marco Gallo, Giorgio Garotta e Renzo Taffarello di Interlogica per le architetture e strumenti digitali, e ancora Università IUAV Venezia, Venice International University, altre realtà e esperti legati alla Ricerca & Sviluppo.
La collaborazione si attiva per un progetto che vuole testare e implementare un approccio innovativo, un percorso di accelerazione del cambiamento della città – grazie anche a una nuova definizione di Energy Community.
Una strategia studiata ad hoc e adattata al contesto locale e regionale, con l’integrazione di strumenti, risorse e competenze nuove e esistenti. Si abbracciano in modo trasversale diverse aree tematiche e silos funzionali a sostegno della trasformazione dei sistemi attraverso strumenti digitali. Così com’è studiato, il percorso si inserisce nel contesto della Data Driven Economy (Big Data Confederation) veicolato da più aspetti funzionali:
- una piattaforma per mettere a fattor comune dati relativi a usi e consumi di energia,
- sistemi di connessione dati IoT,
- device di Energy Management,
- sistemi di incentivazione sociale,
- reti di sicurezza informatica.
L’attuazione del piano identifica sia le barriere al cambiamento sia le opportunità di interventi multilivello e multi-leva per superarle.
Un Pilota utile a generare un apprendimento accelerato, a replicare e scalare l’approccio in molte altre città dell’UE: combinazione di innovazione sociale, culturale, tecnologica, legate all’ambiente, normativa e finanziaria, nonché nuovi modelli di business e di governance per sostenere la transizione climatica.
Originariamente pubblicato su cityvision.it